L'Italia battezzerà il primo impianto al mondo che utilizza la biomassa per surriscaldare il vapore geotermico con l'obiettivo di incrementare l'efficienza energetica e la produzione elettrica del ciclo geotermico. Succede a Castelnuovo Val di Cecina, in provincia di Pisa, presso la centrale geotermica Cornia 2.
Potendo disporre di 5 MW di potenza aggiuntiva, il nuovo ’impianto, avviato da Enel Green Power, consentirà di ottenere un potenziamento della produzione di 37 GWh/anno, a fronte di una riduzione di 17mila tonnellate annue di anidride carbonica.
La peculiarità è rappresentata dal fatto che all'impianto geotermico esistente verrà affiancata una piccola centrale alimentata a biomasse vergini di origine forestale prodotte in un raggio di 70 km rispetto all'ubicazione dell'impianto: grazie alla biomassa il vapore in ingresso alla centrale sarà surriscaldato per passare da una temperatura iniziale compresa tra i 150 e i 160 gradi a una di 370/380 gradi. In questo modo aumenterà la potenza netta per la produzione di elettricità sia per la maggiore entalpia del vapore sia per il rendimento del ciclo legato alla minore umidità nella fase di produzione.
La portata di questa innovazione tecnologica è notevole e apre nuovi scenari a livello internazionale, in quanto comporta un impatto ambientale praticamente nullo e integra un insediamento industriale già esistente mantenendo la totale rinnovabilità della risorsa e del ciclo. Del resto le tecnologie ibride sono la nuova frontiera nel campo delle energie rinnovabili e aprono nuove e stimolanti prospettive di sviluppo.
Rispetto all'attuale potenza installata dell'impianto di 13 MW, è prevista una potenza aggiuntiva di 5 MW, che porterà ad un aumento della potenzialità produttiva di circa 37 GWh/anno.
In termini di rispetto dell'ambiente, l'impianto geotermico a biomassa della Val di Cecina comporterà, oltre ad un risparmio di 17 mila tonnellate di anidride carbonica, anche un utilizzo razionale e finalizzato dei sottoprodotti agricoli e agroindustriali, con una conseguente manutenzione ottimale del patrimonio forestale, presupposto importante per la prevenzione del rischio idrogeologico, con produzione di calore di tipo cogenerativo.