E' il titolo del volume recentemente pubblicato da Norbert Lantschner
Dalle pagine di questa lucida analisi dello stato di salute del nostro pianeta, attraverso i millenni della sua evoluzione e le implicazioni storiche degli ultimi decenni, trapela l'entusiasmo dello studioso, ideatore e direttore dell'Agenzia CasaClima fino al 2012, attuale presidente della Fondazione ClimAbita ed esperto internazionale di tematiche relative al clima, all'energia e alla sostenibilità. All'entusiasmo per la bellezza della natura si mescola però anche lo sconforto di chi sa leggere e interpretare i segni inequivocabili della distruzione della nostra terra: il consumo indiscriminato di risorse, l'estinzione di specie animali e vegetali, l'aumento di CO² nell'aria, l'acidificazione degli oceani.
Cosa possiamo fare allora per garantirci un futuro con futuro? Semplice: invertire la rotta convertendoci e trasformandoci da approfittatori e distruttori delle risorse del pianeta in architetti del mondo.
Ogni giorno, nel mondo, consumiamo 88 milioni di barili di greggio, una cifra enorme, aumentata negli ultimi anni in modo esponenziale, frutto di un'indiscriminata attività industriale ed edilizia, di uno sviluppo economico che ci ha imposto modelli di crescita e di benessere sempre più sofisticati. Un dato che ci deve far riflettere, sia perché le risorse non sono infinite e si è destinati ad arrivare ad una fase di definitivo esaurimento, sia perché la dipendenza dall'oro nero, definito dall' autore la "droga più potente del mondo " pone l'Europa in una condizione di pesante sudditanza dai Paesi che dispongono di giacimenti, con altrettanto pesanti ripercussioni politiche. E' sufficiente ripercorrere a ritroso le pagine, non necessariamente troppo datate, della nostra storia, per rendercene conto: la Guerra del Golfo, l'intervento in Iraq del 2013. Di qui il monito di Lantschner: "Potremo sottrarci al diktat del mercato del petrolio, del gas o del carbone solo se diminuiremo drasticamente la dipendenza da queste materie prime. E questo avverrà solo se riusciremo a imporre l'applicazione di provvedimenti a favore dell'efficienza e se praticheremo la sufficienza, cioè la riduzione del consumo su una base razionale. Soprattutto dobbiamo agire prima che scoppi una guerra per le risorse". L'Europa, in poche parole, non ha alternative valide al di fuori della transizione energetica, a meno che non intenda ricorrere alle guerre per strappare ad altri paesi l'energia e le risorse.
Come possiamo allora limitare e superare i pericoli di un'epoca in cui l'uomo continua a violentare le leggi naturali con un'insistenza e un'ottusità che finiranno con il ritorcersi contro di lui? Come uscire dall'epoca definita "Antropocene", perché le attività umane per la prima volta sono state in grado di influenzare l'atmosfera e alterare il suo equilibrio? Modificando la nostra visuale, adottando stili di vita orientati al minimalismo e alla qualità della vita, limitando i consumi e adattandoci al "less", assaporandone l'essenza. Ciascuno di noi può, nel suo piccolo, concorrere al cambiamento, opponendosi ai modelli dilaganti di crescita e consumismo. Probabilmente - riflette Lantschner - sta proprio qui il segreto del futuro: è la ricchezza non di energia fisica ma di energia spirituale a determinare la qualità della vita. L'energia come materia prima che diventa più scarsa e più costosa ci aiuta ad accelerare questa dinamica. Per farci capire che per soddisfare i nostri bisogni fondamentali abbiamo bisogno solo di una piccola parte delle risorse energetiche. Prenderne coscienza sarà l'inizio del nostro nuovo futuro.